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Consiglio di disciplina, un anno di attività

Venerdì 17 Giugno 2016

Sanzioni disciplinari. Sospeso un collega per 10 mesi 

Una sospensione per dieci mesi dalla professione, due censure e cinque avvertimenti. Sono le sanzioni disciplinari inflitte nel corso del 2015 dai tre Collegi attraverso i quali opera il Consiglio territoriale di disciplina del Veneto (Ctd), presieduto da Maria Fiorenza Coppari. Il Ctd regionale ha trattato ben 79 fascicoli disciplinari, di cui 17 sono stati archiviati, 21 trasmessi ad altro Ordine regionale per competenza territoriale, 3 sospesi per pregiudiziale penale in quanto è pendente un procedimento penale sugli stessi fatti. Altri 19 procedimenti sono stati chiusi con una dichiarazione di non doversi procedere. Gran parte delle sanzioni inflitte dal Cdt sono diventate definitive o sono state confermate dal Consiglio nazionale di disciplina. Queste le principali decisioni del Ctd Veneto.
Come da prassi, i nominativi dei colleghi sanzionati vengono indicati soltanto nel caso di sospensione e/o radiazione dall'Albo. Nel caso di provvedimenti disciplinari che non hanno effetto pratico per la permanenza nell'Albo, viene descritto il fatto e illustrata la violazione deontologica contestata.

ACHILLE OTTAVIANI SOSPESO PER DIECI MESI

Il procedimento disciplinare si riferisce a fatti per i quali il giornalista pubblicista veronese Achille Ottaviani ha subito anche una condanna penale - dallo stesso poi appellata - inflitta in primo grado in data 20 maggio 2013 dal Tribunale Penale di Verona: otto mesi di reclusione ed euro 400 di multa (oltre ad un risarcimento dei danni alla parte civile) per il reato di truffa aggravata con la specifica contestazione della recidiva reiterata e infraquinquennale. Il Cdt ha ritenuto che Ottaviani abbia violato i doveri fissati agli artt. 2 e 48 della legge professionale n. 69/1963, tradendo anche l'obbligo deontologico di essere e di apparire corretti non solo professionalmente ma anche personalmente e minando quindi il rapporto di fiducia tra la stampa e i lettori così da generare un grave discredito per la dignità del giornalista e per l'immagine della professione. Sospeso dalla professione dal 15 dicembre 2015 fino al 15 ottobre 2016. Posto che, nonostante la regolare notifica della delibera e la seguente comunicazione del periodo di sospensione, il giornalista ha continuato a svolgere la sua attività giornalistica e di direzione di testata, l'Ordine ha dato mandato per denunciare la condotta avanti alla competente Procura.

CONFLITTO DI INTERESSI, CENSURA A GIORNALISTA SPORTIVO

Un collega pubblicista di Treviso è stato sanzionato con la censura per aver proseguito per lungo tempo a scrivere e firmare su un quotidiano articoli riguardanti una società sportiva per la quale svolgeva contemporaneamente l'incarico di addetto stampa e di direttore della rivista della società sportiva stessa. Tale comportamento è stato ritenuto incompatibile, e dunque in contrasto con i doveri fissati dagli artt. 2 e 48 della legge professionale n. 69/1963 in relazione ai principi della Carta dei Doveri del Giornalista (Roma, 8 luglio 1993), sezione incompatibilità.

COMMISTIONE INFORMAZIONE - PUBBLICITA’

Un giornalista pubblicista trevigiano è stato sanzionato con l'avvertimento per aver pubblicato, o comunque per non aver impedito la pubblicazione, in qualità di direttore responsabile, di vari articoli di natura pubblicitaria, promozionale e/o comunque a pagamento, senza adottare le necessarie specifiche indicazioni atte a distinguere nettamente la comunicazione a pagamento dal contenuto giornalistico. Il suo comportamento è stato considerato in contrasto con i doveri stabiliti dagli artt. 2 e 48 della legge professionale n. 69/1963 in relazione ai principi della Carta dei Doveri del Giornalista (Roma, 8 luglio 1993), nel capitolo "Informazione e pubblicità" e “Incompatibilità”, nonché in violazione dell'art. 5 del D. Lgs. 2 agosto 2007, n. 145 (Trasparenza pubblicitaria). In tal modo il collega ha tradito l'obbligo deontologico di essere e di apparire corretti nel lavoro diretto a informare, minando il rapporto di fiducia tra la stampa e i lettori.

CONSIGLIO NAZIONALE DI DISCIPLINA

Due delibere di archiviazione del 2014, riguardanti altrettanti esposti relativi a presunte violazioni della Carta di Firenze per compensi non dignitosi a giornalisti, sono stati impugnate dal procuratore generale di Venezia e il Consiglio nazionale di disciplina ha rimesso i fascicoli davanti al Cdt Veneto: un diverso collegio dovrà riaprire l'istruttoria e rivalutare i casi.
Il Consiglio nazionale di disciplina ha poi annullato le sanzioni inflitte a due cronisti e ad un direttore responsabile in relazione a due distinti procedimenti riguardanti violazioni in materia di minori e privacy. Il Consiglio nazionale, in difformità con la decisione del Veneto, ha ritenuto prevalente l'interesse pubblico delle notizie e non violata la Carta di Treviso. Infine è stato annullato l'avvertimento inflitto dal Cdt per violazione della privacy in relazione ad informazioni (tratte da intercettazioni telefoniche) riguardanti persone ritenute estranee all'inchiesta penale oggetto dell'articolo. Secondo il Consiglio nazionale di disciplina quei particolari sono invece di interesse pubblico.

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