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Libertà di stampa a rischio in Turchia, la preoccupazione di Ordine e Sindacato dei giornalisti e del Gruppo cronisti del Veneto

Martedì 21 Giugno 2016

L'Ordine e il Sindacato dei giornalisti del Veneto, assieme al Gruppo cronisti, esprimono preoccupazione per quanto sta avvenendo ai colleghi in Turchia e per le possibili ripercussioni in Europa se la Turchia fosse ammessa con l'attuale sua legislazione nell'Unione europea.

Il direttivo del Sindacato regionale ha approvato il seguente comunicato, proposto dall'Ordine regionale dei giornalisti del Veneto e dal Gruppo cronisti. Il comunicato è stato letto e applaudito durante il convegno su stampa e diffamazione organizzato dall'Ordine e i giornalisti presenti si sono alzati in piedi in segno di sostegno ai colleghi turchi:

"Da troppi mesi vediamo che un Paese candidato all'ingresso nell'Unione Europea reprime violentemente uno dei pilastri fondamentali della democrazia: la libertà di stampa.

La Turchia ha varato leggi che mirano a colpire il dissenso e in particolare le cronache e gli interventi dei giornalisti.

L'arresto del collega Erol Önderoglu in base alla legge antiterrorismo, solo per aver partecipato a una campagna di solidarietà a favore del quotidiano filo-curdo Ozgur Gundem lascia infatti preoccupati circa il futuro della libertà di stampa in uno Stato che ha buone possibilità di entrare a fare parte dell'Unione Europea. Tanto più che tale arresto segue quello dei colleghi Can Dundar e Erdem Gul, accusati di appartenere a un’organizzazione terroristica armata e di avere pubblicato materiale in violazione della sicurezza dello Stato, solo per aver pubblicato uno scoop sul trasporto di armi dalla Turchia alle forze del cosiddetto Stato islamico. I due colleghi rischiano tuttora una condanna all'ergastolo.

E come se non bastasse pochi mesi fa la polizia ha sgomberato con i lacrimogeni la redazione del quotidiano Zaman, accusato di complotto contro le istituzioni, ancora una volta in base alla legge antiterrorismo.

La nostra preoccupazione come giornalisti aumenta vedendo che sull'onda dell'esempio turco anche Paesi già membri dell'Unione europea, come l'Ungheria e la Polonia, hanno varato leggi di controllo del governo sulla stampa.

Per questo invitiamo l'intera categoria e tutti gli organi di rappresentanza dei giornalisti italiani a dare vita a manifestazioni di sostegno a favore dei colleghi arrestati e a chiedere agli organismi di rappresentanza europei di sostenere i colleghi turchi a rischio carcere con azioni concrete.

Infine chiediamo agli organi della Repubblica Italiana e dell'Unione Europea maggiore azione diplomatica, culturale ed economica per richiamare il governo turco al rispetto dei valori della tutela della libertà di stampa, valore fondante di ogni democrazia".

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