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Aggressione al diritto di cronaca, da Padova il via alla mobilitazione

Mercoledì 31 Ottobre 2018

PADOVA, 31 OTTOBRE 2018 - «Pronti a costituire un gruppo di lavoro formato da giornalisti, giuristi e avvocati per rendere più efficaci le norme a tutela del segreto professionale»: è la proposta operativa lanciata dal presidente della Fnsi, Giuseppe Giulietti e dal presidente del Consiglio nazionale dell'Ordine dei giornalisti, Carlo Verna nel corso dell'iniziativa 'Il diritto di cronaca e i suoi nemici', organizzato a Padova, il 19 ottobre 2018, da Sindacato e Ordine dei giornalisti del Veneto per richiamare l'attenzione sul tema della libertà dei giornalisti nell'esercizio del diritto/dovere di cronaca e della indispensabile tutela dell'informazione come bene comune per i cittadini. 

L'evento di Padova è il primo di una serie di appuntamenti programmati in tutta Italia; una campagna nazionale per contrastare l'attacco al diritto di cronaca nelle sue molteplici forme: dalle perquisizioni e sequestri, alle querele spesso temerarie;  dalle intimidazioni e minacce, alle vere e proprie aggressioni.

Nel corso del dibattito è stata posta l'attenzione anche sugli annunciati tagli ai contributi e sostegni all'editoria e sulla proposta di abolizione dell'Ordine dei giornalisti, tutte iniziative tese ad indebolire i mezzi di informazione, a limitare la loro autonomia e indipendenza.

"La risposta della categoria deve essere corale - ha dichiarato il presidente dell'Ordine dei giornalisti del Veneto, Gianluca Amadori - In una fase particolarmente difficile per la categoria, i giornalisti devono restare uniti e investire sulla qualità dell'informazione per reagire a chi vorrebbe abolire ogni mediazione giornalistica in modo da poter comunicare ciò che vuole, senza alcun interlocutore, senza domande o contestazioni".

Sotto il riflettore sono finiti i numerosi episodi di perquisizioni e sequestri di strumenti di lavoro a danno di cronisti con l'unico obiettivo di arrivare alle loro fonti, minando un elemento strutturale della professione. Esperienze pesantissime, anche sul piano umano, che sono state testimoniate dalle colleghe Cristina Genesin (Mattino di Padova), Tiziana Simula (Nuova Sardegna), Rosaria Federico (Città di Salerno). Al dibattito ha portato il suo contributo anche Ario Gervasutti,capo redattore de Il Gazzettino, contro la cui abitazione sono stati esplosi cinque colpi di pistola.

Al dibattito, coordinato dalla segretaria del Sindacato dei giornalisti del Veneto, Monica Andolfatto e dal presidente dell'Ordine regionale, Gianluca Amadori, hanno preso parte l'avvocatessa Caterina Malavenda, specializzata in diritto del lavoro e dell'informazione, l'avvocato Salvatore Sica, vicepresidente della scuola superiore dell'Avvocatura e componente del consiglio nazionale forense, e il giudice Caterina Zambotto, presidente della Giunta veneta dell'Associazione nazionale magistrati.  Assente per un impegno dell'ultimo momento il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega all'Editoria,  Vito Crimi che aveva aderito all'iniziativa annunciando la sua presenza.
 
 
 

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