Giornata della Memoria il 3 maggio alla Fenice

Mercoledì 02 Maggio 2018

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VENEZIA, 3 APRILE 2018 - Il prossimo giovedì 3 maggio,  al teatro La Fenice di Venezia, si svolgerà l’XI Giornata della Memoria dei Giornalisti uccisi da mafie e terrorismo, manifestazione promossa dall’Unione nazionali cronisti italiani (Unci) e organizzata da Sindacato e Ordine dei giornalisti del Veneto, a cui prenderanno parte il presidente nazionale dell'Ordine, Carlo Verna, il presidente della Federazione nazionale della stampa, Giuseppe Giulietti e il presidente nazionale dell'Unci, Alessandro Galimberti.

Il 2 maggio, alle 16,30 sempre a Venezia, i cronisti ricorderanno la guardia giurata Franco Battagliarin davanti a Ca' Faccanon, ex sede del quotidiano Il Gazzettino, a Rialto, che costituì l’obiettivo degli attentatori. Aveva 49 anni Battagliarin, il 21 febbraio 1978, quando fu ucciso dall’esplosione di un ordigno.

Nel corso della Giornata della Memoria saranno ricordati i giornalisti feriti in attentati ad opera della criminalità organizzata e di formazioni terroristiche tra cui il veneto Antonio Garzotto, cronista di giudiziaria del “Mattino di Padova” che all’epoca era in forza alla redazione padovana del “Gazzettino”. Garzotto venne gambizzato dai terroristi dell’Unione comunisti combattenti il 7 luglio 1977 ad Abano Terme in provincia di Padova.

"Venezia è stata scelta per lanciare un appello per la libertà d’informazione spiega il presidente dell'Ordine Veneto, Gianluca Amadori - Sarà una giornata di mobilitazione di tutta la categoria, alla presenza unanime degli organismi di rappresentanza della categoria, delle autorità cittadine, per ricordare i colleghi che hanno sacrificato la vita, oppure che sono rimasti feriti per esercitare il proprio compito, quello di garantire ai cittadini una informazione completa, rigorosa, indipendente. Sarà l’occasione per denunciare anche il continuo aumento di minacce e intimidazioni, che passano anche attraverso querele temerarie e richieste di risarcimento milionarie, con le quali, soprattutto i potenti, cercano di tappare la bocca ai giornalisti. Con la manifestazione di Venezia i giornalisti chiedono che vengano approvate quelle norme, richieste invano a gran voce da troppo tempo, a tutela della libertà d’informazione".

"Senza memoria non c’è esperienza, senza memoria non c’è storia, senza memoria non c’è presente e non c’è crescita umana, sociale professionale. Ecco perché sono grata all’Unione cronisti per aver ideato questa iniziativa e per continuare a promuoverla - dichiara la Segretaria del Sindacato dei giornalisti del Veneto, Monica Andolfatto -  L’XI edizione della Giornata della Memoria, che si svolgerà a Venezia nelle Sale Apollinee del Teatro La Fenice, sarà un’occasione non solo per ricordare i colleghi che sono stati ammazzati o feriti perché non hanno piegato la schiena, ma anche per sensibilizzare sull’importanza di una informazione libera e indipendente quale presupposto irrinunciabile di un processo realmente democratico. Il messaggio che viene raccolto e lanciato da Venezia è che l’informazione è un patrimonio di tutti, un bene pubblico, che come tale va difeso e valorizzato con il contributo non solo dei giornalisti, ma anche delle istituzioni a ogni livello e di ogni singolo cittadino. Occorre far sentire meno soli i famigliari di chi non c’è più ma anche i colleghi che sono minacciati e che sono costretti a vivere senza scorta. E questo è possibile solo mostrando, lasciando traccia, parlando, discutendo: il senso vero della Giornata della Memoria".

"La Giornata di Venezia sarà l’occasione per ribadire un concetto: la vicinanza quotidiana ai colleghi che subiscono minacce e intimidazioni", spiega il vice-presidente nazionale dell’Unci, Leone Zingales, ideatore dell’evento che negli anni passato è stato ospitato in altre città italiane: per la prima volta a Roma nel 2008. L’anno successivo si è svolta a Napoli, nel 2010 a Milano, nel 2011 a Genova, nel 2012 a Palermo, nel 2013 a Perugia, nel 2014 a Cagliari, nel 2015 a Firenze, nel 2016 a Reggio Calabria e nel 2017 a Torino.