MINACCE AL COLLEGA ARIO GERVASUTTI GIULIETTI: “REAGIRE COMPATTI AGLI ATTACCHI ALLA STAMPA”

Giovedì 19 Luglio 2018

Stampa

Chi minaccia un giornalista, minaccia tutti i giornalisti, ma anche tutti i cittadini che vengono lesi nel loro diritto di essere informati in maniera libera e indipendente. 

Questo il significato della visita del presidente della Federazione Nazionale Stampa Italiana, Beppe Giulietti, nella sede centrale del Gazzettino a Mestre.  Accompagnato dalla segretaria del Sindacato giornalisti Veneto, Monica Andolfatto, dal presidente dell’Ordine regionale, Gianluca Amadori e da Massimo Lenza, presidente dell’Assostampa veneziana, Giulietti ha incontrato il collega Ario Gervasutti e il direttore Roberto Papetti ai quali ha portato il saluto anche del segretario generale della Fnsi, Raffaele Lorusso, e del presidente nazionale dell’Ordine, Carlo Verna, impossibilitati a presenziare.

I cinque colpi di pistola contro l’abitazione di Gervasutti, nella gravità del gesto, hanno avuto un risultato immediato: la risposta compatta della categoria tutta e anche delle istituzioni. E non a caso Giulietti ha sottolineato questo aspetto, ringraziando anche il Governatore del Veneto, Luca Zaia, e il ministro degli Interni, Matteo Salvini, per la solidarietà e la vicinanza espressa da subito al collega, invitandoli anche a essere vicini a tutti i giornalisti nel mirino. 

“Serve riattivare l’osservatorio sui cronisti minacciati – ha detto – perché sempre di più si registrano episodi di violenza, anche a cielo aperto, come quello avvenuto l’altro giorno a seguito degli arresti del clan Casamonica a Roma”.

Sia Gervasutti che Papetti hanno espresso il loro grazie sentito a Federazione, Sindacato e Ordine per la vicinanza e il sostegno.

“Un atto di intimidazione sconosciuto alle dinamiche di questo territorio al quale noi abbiamo reagito con preoccupazione e pacatezza” ha detto Papetti riferendosi all’attentato subito dal suo caporedattore.

“Grazie per la mobilitazione che è andata oltre l’amicizia e la colleganza  – ha aggiunto Gevasutti – perché si è capito che quegli spari spaventano tanto i giornalisti, quanto i cittadini.  Siamo di fronte a un salto di qualità del crimine organizzato che si permette di fare il tiro al bersaglio con la pistola contro una casa in un quartiere residenziale popolato. Le indagini stanno facendo il loro corso, io auspico sempre prevalga la pista dell’errore, ma ciò non toglie nulla alla gravità del fatto”.

Gli ha fatto eco Giulietti: “Al di là degli esiti delle indagini, l’episodio rimane allarmante. Si badi bene, nessuno vuole fare la vittima. E qui nessuno lo fa. Ma occorre reagire con fermezza agli attacchi alla stampa, dalle querele bavaglio alle perquisizioni che minano dal di dentro il segreto professionale”.