Ti trovi qui

Home > News > Assemblea annuale dell'Ordine, Mestre (Venezia), 27 marzo

Assemblea annuale dell'Ordine, Mestre (Venezia), 27 marzo

Venerdì 27 Marzo 2015

Una mobilitazione dei giornalisti veneti per ottenere la modifica della legge di riforma del reato di diffamazione in discussione al Parlamento. L'ha annunciata il presidente dell'Ordine dei giornalisti del Veneto, Gianluca Amadori, nel corso della relazione con cui ha aperto l'assemblea annuale dei giornalisti della regione.

"Se non dovesse essere modificata, tale legge di riforma costituirà una forte limitazione alla libertà di cronaca e di critica - ha denunciato Amadori. Con la scusa di eliminare le pene detentive, il legislatore ha deciso di introdurre sanzioni economiche molto pesanti, alle quali si assommeranno poi gli eventuali risarcimenti. Un giornalista condannato per diffamazione si troverà in questo modo costretto a pagare decine di migliaia di euro. Spesso di tasca propria, in quanto non sempre gli editori sono disposti a farsene carico. È chiara l'intenzione punitiva nei confronti dei giornalisti: dopo aver approvato una legge punitiva nei confronti della magistratura - con le modifiche relative alla responsabilità civile dei giudici – ora è giunto il momento dei giornalisti. Ma la categoria non è intenzionata a farsi intimidire e difenderà con determinazione la propria autonomia e indipendenza, il diritto ad informare i cittadini."

Il presidente dell'Ordine ha poi fatto il punto sulle molte difficoltà e sui gravi problemi che riguardano il mondo dell'informazione, richiamando i giornalisti ad un impegno personale per garantire un'informazione corretta, rigorosa, autorevole, rispettosa della dignità delle persone. E in particolare per porre un freno al fenomeno della spettacolarizzazione delle notizie, dell'alleggerimento progressivo dei contenuti, a scapito di inchieste e approfondimenti. Ai giornalisti della regione Amadori ha chiesto di diventare attori del futuro della professione e del mondo dell'informazione, per convincere editori e direttori a percorrere la strada della qualità. Lasciando stare gossip e spettacolo. Concentrandosi sull'informazione con la I maiuscola.
__________________

Lascia la parola al segretario del Sindacato dei giornalisti del Veneto, Massimo Zennaro.

Il segretario del sindacato, Massimo Zennaro, ha tracciato un quadro delle molte situazioni di crisi delle aziende editoriali della regione, dalla carta stampata al settore radiotelevisivo: Gazzettino, Athesis, Antenna Tre, Telepadova e Telepace, solo per citare le principali. 

«Sul fronte veneto – ha detto Zennaro - nel 2014 la situazione è peggiorata, due dei quattro grandi giornali regionali hanno chiesto lo stato di crisi e praticamente tutte le tv private sono in forte sofferenza a causa del calo delle vendite, del crollo della pubblicità e, per le tv, della pesante riduzione dei contributi pubblici. Il dato più drammatico è l’esplosione del ricorso agli ammortizzatori sociali, anche in deroga. I conti dell’Inpgi, già in sofferenza, hanno raggiunto un livello di tensione decisamente alto. Per ogni 100 euro incassati ne escono 120 per pensioni e ammortizzatori sociali. Non è difficile cogliere la gravità di questa dinamica. L’Inpgi ha deciso di costituire un fondo immobiliare per rivalutare i propri beni. Quest’anno ci saranno 90 milioni di ‘buco’ su 450 milioni di erogazioni, 90 milioni che verranno coperti anche quest’anno proprio dalle plusvalenze immobiliari. Non è possibile, però, replicare all’infinito questa manovra di emergenza, serve una riforma strutturale. Sempre meno lavoratori (e pagati sempre meno) e sempre più pensionati, questo lo squilibrio di fondo della categoria. Fra le azioni in atto ci sono gli incentivi alle assunzioni ma anche la ricerca paziente e laboriosa delle situazioni in cui colleghi inquadrati in maniera non corretta versano contributi all’Inps anziché all’Inpgi. Quello che abbiamo di fronte è un quadro che non esito a definire drammatico. Si dovrà necessariamente intervenire sulle contribuzioni, sull’età pensionabile e sugli altri parametri sensibili. Chi andrà in pensione dovrà pagare di più per ottenere meno. I principi che animano la gestione di Tito Boeri all’Inps mi convince mentre mi convince sempre meno chi invoca i cosiddetti diritti acquisiti. I giovani colleghi sacrificano già molto, è ora di chiedere un sacrificio anche ai colleghi che percepiscono pensioni alte e sproporzionate rispetto ai contributi versati. Dobbiamo essere chiari: i sacrifici vanno distribuiti con equità. Il mondo del giornalismo è in grave ritardo culturale di fronte a una realtà profondamente mutata. Fare il giornalista resta uno splendido mestiere ma spesso dà redditi da fame. Ridare dignità al lavoro giornalistico alzando gli stipendi dei più giovani è l’unica via per tutti. Si riparte, però, dall’Abc del sindacato, redazione per redazione ma anche coordinando il lavoro dei giornalisti che lavorano molto lontani dalle redazioni tradizionali. Serve un sindacato a due teste: quello tradizionale e quello dedicato al lavoro autonomo e alle nuove prospettive di questo mestiere. Chiudo condividendo appieno la battaglia contro la legge sulla diffamazione oggi in discussione, il sindacato è pronto a fare la sua parte».

__________________

Relazione del presidente del Consiglio di Disciplina Territoriale

Il CDT, insediatosi il 30 aprile 2013, è composto da 3 Collegi. Il Presidente Coppari è il componente più anziano per iscrizione e il segretario, Dorotea Rosso, il più giovane.
Il Collegio 1 è presieduto dalla stessa Coppari e composto da Luca Colombo (segretario) e Valeria Zanetti; il 2 da Franco Bosello (presidente), Dorotea Rosso (segretario), Raffaele Rosa; il 3 da Silvio Testa (presidente), Ugo Dinello (segretario) e Caterina Colucci.

Coppari ha ringraziato i componenti dei tre Collegi per l’impegno e il lavoro svolto. Un impegno affrontato con l’obiettivo di svolgere un compito al servizio della qualità dell’informazione e della professionalità dei colleghi.
Dal 30 aprile 2013 al 27 febbraio del 2015 è stata verificata la responsabilità dei giornalisti coinvolti in 245 procedimenti. Gli esposti inviati al CDT dal Consiglio dell’Ordine nel 2014 sono stati 54 e 26 nel 2015.
Dal 1° gennaio 2014 al 27 febbraio 2015 gli esposti pervenuti sono stati 66. Di questi, 12 sono in fase di assegnazione, 34 conclusi, 20 pendenti.
Sono stati affrontati anche numerosi provvedimenti relativi alle situazioni di morosità: 174 aperture di procedimento, 139 radiazioni,127 rientri di procedimenti, 1 revoca della delibera. 
I provvedimenti adottati sono stati complessivamente: 11 non doversi procedere, 4 prese d’atto, 23 archiviazioni, 11 avvertimenti, 2 censure, 1 sospensione di 6 mesi, 1 sospensione cautelare dell’iscritto, 1 sospensione per pregiudiziale penale. 16 fascicoli sono stati inviati ad altro Ordine per competenza. 

Le violazioni più ricorrenti sono state la mancata rettifica (16), il mancato rispetto della privacy dei minori (12), altri tipi di violazione della privacy (6), mancate rettifiche (5), commistione fra informazione e pubblicità (1) e conflitti d’interesse (5).

«È nostro dovere considerare con attenzione le indicazioni dell’Ordine che monitora la professione, verifica la fondatezza degli esposti e ci chiede di esaminare con la massima considerazione violazioni di particolare pericolo per la qualità dell’informazione – ha sottolineato la presidente Coppari -. Abbiamo verificato un atteggiamento di generale rispetto da parte dei colleghi attinti, anche quando, comprensibilmente, l’azione disciplinare “infastidisce”. Probabilmente viene compresa la nostra volontà di cercare le prove dei fatti, non della colpevolezza e di non lasciarci influenzare dall’autorevolezza dell’esponente. Vogliamo segnalare l’evidente grande difficoltà in cui operano i colleghi, in situazioni lavorative spesso non solo precarie, ma talvolta ricattatorie. Basti pensare ai compensi dei collaboratori e al fenomeno delle querele temerarie per diffamazione con relativa richiesta di risarcimento che di fatto imbavagliano l’informazione. Il banco di prova del web è particolarmente difficile da affrontare per quanto riguarda il rispetto delle norme deontologiche, considerata la competizione costante con il mare magnum della comunicazione che non riconosce alcun limite alla spettacolarizzazione e alla violazione della privacy della persona.

Le riunioni dei Collegi sono state 30 e 3 quelle del Consiglio plenario. Frequenti i contatti fra i presidenti dei Collegi. Il CDT in seduta plenaria affronta la discussione di prassi operative e di tipologie di violazioni che necessitano di un orientamento condiviso. Fra i temi discussi vi sono stati articoli e servizi che riferiscono notizie di suicidio, doveri di colleganza, commistione fra informazione e pubblicità, estensione dell’indagine disciplinare alla filiera redazionale».

__________________

Relazione del Tesoriere Leopoldo Pietragnoli

Il primo – e più importante – elemento che connota immediatamente il bilancio consuntivo del 2014 è la pesante diminuzione delle entrate contributive, cioè la maggiore fonte di sostegno delle attività dell’Ordine: una perdita complessiva di 27.400 euro, alla quale si deve sostanzialmente il passivo con il quale si chiude l’esercizio 2014. Nella relazione dello scorso anno erano stati piuttosto evidenziati i timori di un aumento delle uscite, allora non esattamente quantificabili, a causa dei due appuntamenti del tutto nuovi che attendevano l’Ordine, l’inizio della attività di Formazione professionale continua, e l’entrata a pieno regime del Consiglio di disciplina territoriale.
Questi timori sono stati fortunatamente fugati dall’impegno del Consiglio per il massimo contenimento delle spese, tanto che il consuntivo 2014 si chiude con un aumento di costi per soli 11.314 euro (pari al 2.32 per cento) rispetto al 2013, nonostante gli aumenti reali dovuti alla crescita generale dei costi, l’intensa attività per la formazione (56 incontri tutti gratuiti per gli iscritti), il rialzo delle spese per l’assistenza giuridica, la nuova copertura assicurativa del Consiglio di disciplina territoriale. Il contenimento delle spese è dimostrato anche dal fatto che il consuntivo si chiude su una cifra inferiore per 6.034 euro rispetto a quella messa in preventivo e approvata dall’assemblea nel 2013.

La diminuzione delle entrate contributive – sulla quale non soltanto il Consiglio regionale ma tutti gli iscritti sono chiamati a riflessione – è dovuta a due fattori, uno dei quali suscita particolare preoccupazione. Il primo, e finanziariamente più pesante (meno 20.170 euro), riguarda le quote annuali degli iscritti; l’iscrizione a bilancio della situazione di cassa al 31 dicembre non rende però giustizia della effettiva situazione: un semplice calcolo matematico porterebbe infatti a calcolare in oltre 300 unità la diminuzione degli iscritti, i quali invece, alla data dello scorso 31 gennaio, sono 51 in meno rispetto alla pari data del 2014, con un minore introito quindi di circa 3.000 euro. Il secondo, finanziariamente più contenuto (meno 7.230 euro), che riguarda il contributo per l’iscrizione, è invece molto più preoccupante: sia perché documenta che le richieste di iscrizione all’Ordine sono diminuite in un anno di 40 unità, sia e soprattutto perché prosegue e aggrava una serie negativa sulla quale già la relazione dello scorso anno – quando c’erano state minori richieste di iscrizione per una minore entrata di 7.708 euro – si era soffermata, indicando la necessità di una verifica, per capire se si fosse trattato di un episodio o se ciò indicasse l’avvio di un nuovo trend, negativo. Anche alla luce di una più lunga serie storica, che nell’arco di quattro anni ha visto le entrate del contributo di iscrizione precipitare da 42.349 euro a 26.890 euro, non resta che amaramente concludere che è in atto una crisi delle domande di iscrizione, ormai divenuta cronica e molto probabilmente in accelerazione per il futuro, il che getta cupe prospettive sull’Ordine regionale, e non soltanto sul suo bilancio.

La buona consistenza della situazione patrimoniale, grazie anche agli attivi degli ultimi anni per circa 58 mila euro, consente al Consiglio dell’Ordine di ripianare con serenità il disavanzo del 2014 e di affrontare con eguale serenità la previsione di una chiusura in negativo anche per il 2015. Ma poiché le nuove normative sugli Ordini continuano a imporre nuovi e pesanti compiti senza fornire alcuna copertura finanziaria e la situazione generale di crisi della nostra regione ha azzerato tutti i contributi sui quali in passato l’Ordine poteva contare, rendendo purtroppo vana ogni ricerca di sponsor o di altri sostegni finanziari, il monitoraggio sull’andamento del 2015 potrà costringere il Consiglio a una seria valutazione sulla eventuale – anche se oggi denegata – necessità di un aggiornamento al rialzo della quota di competenza per il 2016.

Consuntivo 2014
Il 2014 è stato un anno quant’altri mai in passato impegnativo e intenso dal punto di vista delle attività svolte dall'Ordine dei Giornalisti del Veneto e dei servizi messi a disposizione di tutti noi iscritti, come del resto ben potete aver visto sia nei numerosi comunicati puntualmente inviativi via e-mail sia sul sito dell’Ordine, soprattutto con le iniziative nel campo della formazione – i ricordati 56 appuntamenti – grazie anche alla scuola «Buzzati». Lo dimostra anche la spesa di oltre 39 mila euro, a fronte di contributi per complessivi 24.937 euro, dei quali 18.497 di rimborsi spese da parte del Consiglio nazionale, e 6.440 dei partecipanti ai corsi per praticanti e pubblicisti. Non risultano a bilancio, non costituendo voce di entrata o di uscita, ma non vanno dimenticate le convenzioni che l’Ordine del Veneto è riuscito a sottoscrivere – assistenza fiscale, cantina, impianti sciistici, negozio di arredamento, occhiali, studio dentistico, studio fiscale, treno Italo, Università telematica ecc. – a vantaggio degli iscritti.

Entrate
Complessivamente, le entrate hanno fatto registrare un calo del 4.90 per cento rispetto al consuntivo 2013 – 471.815 euro contro 496.176 euro – e del 6.33 per cento rispetto al preventivo (503.750 euro). Sulle ragioni del calo questa relazione si è soffermata in premessa, poiché le altre voci non hanno fatto registrare significativi scostamenti. Sia pur su cifre piccole, non va trascurata la sostanziale tenuta delle entrate da redditi e proventi patrimoniali: 13.553 euro rispetto ai 14.490 euro del 2013, un risultato più che soddisfacente alla luce delle note e aumentate difficoltà del mercato finanziario.

Uscite
Complessivamente le uscite ammontano a 497.716 euro, con il ricordato aumento di 11.314 euro (2.32 per cento) rispetto ai 486.402 del 2013, e con una minore uscita del 1.19 per cento rispetto al preventivo di 503.750. L’aumento rispetto al 2013, nonostante l’impegno del Consiglio per il massimo contenimento delle spese, è dovuto soprattutto al fisiologico aumento delle spese per il personale (soprattutto per la necessità di dover utilizzare personale a tempo determinato a fronte dei nuovi carichi di lavoro) e per la gestione dell’ufficio (in totale 9 mila euro) e all’aumento per le iniziative di formazione (in totale 8 mila euro), mentre gli scostamenti delle altre voci rispetto al consuntivo 2013 e al preventivo 2014 non presentano cifre significative.

Va però segnalato l’ulteriore calo delle spese per gli organi dell'Ordine (nove consiglieri e tre revisori dei conti che svolgono tutti la loro attività a titolo completamente gratuito), per un totale di 20.735 euro contro i 23.826 euro del 2013 (12.635 di funzionamento del Consiglio, ai quali vanno aggiunti 8.100 euro per l’assemblea annuale e le spese di rappresentanza) un risultato ottenuto grazie all’impegno personale di tutte le consigliere e di tutti i consiglieri che merita di essere ricordato e sottolineato, nonostante gli aumenti reali dovuti alla crescita dei costi (dai trasporti, alle trasferte, alla partecipazione alle sedute) e questo senza nulla togliere, sia pur nella massima sobrietà, alla dignità del trattamento e dei rimborsi spese. Eguale sottolineatura va fatta per il Consiglio di disciplina territoriale (anch’esso composto da nove consiglieri che svolgono tutti la loro attività a titolo completamente gratuito) che al suo primo anno di attività ha fatto registrare spese di funzionamento per 8.568 euro (la voce complessiva in bilancio riguarda anche l’assistenza giuridica e le assicurazioni). Ambedue i Consigli si sono mossi – e continueranno a muoversi – sulla strada del massimo rigore e quindi del maggiore contenimento dei costi possibile: la spesa è oggettivamente assai contenuta per il funzionamento degli organi istituzionali di un Ordine regionale e con ogni probabilità non è ulteriormente comprimibile. L’adozione di un Regolamento per i rimborsi spese, un atto dovuto alla luce della nuova normativa sulla trasparenza, approvato dal Consiglio con voto unanime, è ulteriore garanzia per gli iscritti dell’oculato uso delle risorse dell’Ordine, sempre nella ricordata tutela della doverosa dignità del trattamento e dei rimborsi spese.

Le spese postali sono rimaste invariate, nonostante l’investimento deciso dal Consiglio con lo stanziamento di oltre 8 mila euro per la casella di Pec gratuita. Va ricordato e ribadito che nonostante la ripetuta campagna promozionale, a cinque anni dall’entrata in vigore della legge, tuttora quasi il 40 per cento degli iscritti non ha adempiuto all’obbligo di dotarsi di posta elettronica certificata (e 370 colleghi non hanno neppure l’indirizzo e-mail), con un aggravio sulle casse dell’Ordine. Ma va anche ricordato che alcune voci di spesa – come l’invio a casa dell’annuale bollino per la tessera professionale, o le notifiche tramite ufficiale giudiziario per le comunicazioni di variazione all’Albo, o la corrispondenza per raccomandata con richiedenti l’iscrizione, ovviamente privi di Pec – non presentano possibili margini di riduzione, anche con l’eventuale (ma irrealistica) totalitaria dotazione di Pec.

Il consuntivo 2014 si chiude quindi con un disavanzo di 25.901 euro, risultato della differenza tra un totale delle entrate di 471.815 euro e un totale delle uscite di 497.716 euro.

Situazione patrimoniale
Per quel che riguarda la situazione patrimoniale, soltanto qualche annotazione sugli investimenti che ammontano a un totale di 359.461,70 euro. Di questi 170 mila euro sono in obbligazioni di Veneto Banca, 50 mila euro sono in Cct scadenza 1 luglio 2016, 81.884,41 nel fondo comune d’investimento Sgr Arca Cedola 2018, obbligazioni Unicredit per euro 31.260,00 e titoli banca Imi per 22.445,45 La consistenza della liquidità per le spese correnti al 31 dicembre era: c/c presso Veneto Banca, 37.718,31 euro, c/c postale, 3.962,31 euro; carta prepagata 2.415,49 euro.

Dal punto di vista delle risorse, grazie anche al consolidamento delle attività finanziarie e alla scelta di investimenti il più possibile redditizi, possiamo continuare a guardare con tranquillità al futuro per sostenere tutte le attività in essere al livello qualitativo raggiunto, grazie anche all'efficienza della Segreteria e contando sulla collaborazione di tutto il Consiglio. Il trend negativo delle entrate per iscrizioni all’Ordine e per quote contributive minaccia però una erosione costante del patrimonio finora faticosamente raccolto. 

***

Preventivo 2015

Entrate

La voce più consistente del bilancio, le entrate per le quote contributive, conferma praticamente le entrate del 2014, sulla base di un semplice calcolo sul numero degli iscritti al 31 gennaio (complessivamente 5.114, dei quali 449 pensionati): 290 mila euro. La flessione di nuovi iscritti, già paventata in sede di preventivo 2014 e purtroppo confermata dai fatti, suggerisce invece di ritoccare al ribasso le entrate per il contributo di iscrizione: 24 mila euro. La situazione generale fa ritenere che anche le entrate per prestazione di servizi a iscritti subiranno una diminuzione a 84 mila euro. Un possibile scostamento nelle entrate per quote contributive, dovuto all’iscrizione a bilancio della situazione di cassa al 31 dicembre 2015, andrà valutato – come già si è fatto per il consuntivo 2014 – alla luce della effettiva consistenza del numero degli iscritti.

Non potendosi prevedere ulteriori significative variazioni in entrata, il totale previsto è di 470.700 euro, in leggerissimo calo rispetto al 2014 (quando fu di 471.815) e in calo più marcato rispetto al 2013 (quando fu di 496.176 euro). 

***

Uscite

Sul fronte delle uscite, va annotato in premessa che il contenimento dei costi – e, per alcune voci, la loro riduzione – ha raggiunto un livello tale da rendere assai difficile, se non anche impossibile, prevedere una ulteriore stretta delle spese. Le cifre in preventivo per il funzionamento degli organi istituzionali (Consiglio regionale e Consiglio di disciplina territoriale) praticamente invariate, sono oggetto di una scommessa che impegnerà al massimo tutti i consiglieri sulla strada del massimo rigore, del resto fin qui costantemente praticata. Oltre a contenere al massimo il previsto fisiologico aumento delle spese per il personale, il bilancio di previsione affronta un’altra impegnativa sfida: quella di ridurre i costi della formazione professionale continua e dei corsi di formazione, sfida di alto rischio ma imposta dalla difficile situazione di bilancio, ma nella consapevolezza che una formazione di qualità non può non richiedere compensi adeguati. Ulteriori risparmi, in aggiunta a quelli già attuati in passato, sono previsti per premi e riconoscimenti.

Complessivamente, quindi, si prevede un leggero calo delle spese rispetto all’anno scorso, per un totale di 492.403 euro contro i 497.716 del 2014: non può essere nascosto, in conclusione, il timore che – nonostante tutto l’impegno – questa cifra possa non essere sufficiente a garantire tutti i servizi resi agli iscritti e che a fine esercizio si debba registrare un totale più alto. 

***

Sinteticamente, tenendo conto di queste premesse, nel preventivo viene stimata una chiusura con un disavanzo economico di 21.703 euro, molto simile quindi a quello del consuntivo 2014, per un totale di uscite di 492.403 euro a fronte di un totale di entrate di 470.700 euro.

La cerimonia, alla quale hanno preso parte anche la vicepresidente dell'Ordine, Michela Canova, il tesoriere Leopoldo Pietragnoli e i consiglieri Martina Zambon, Giovanni D’Alessio, Massimiliano Crosato, Matteo Guarda e Giuseppe Gioia, è proseguita con con le premiazioni.

Il bilancio consuntivo 2014 (chiuso con un disavanzo di 25.901 euro e il preventivo 2015 (che stima una chiusura con un disavanzo economico di oltre 21.000 euro) sono stati approvati all’unanimità.

__________________

Il Premio alla Carriera è stato assegnato al collega Renzo Mazzaro: nato a Piove di Sacco il 4 giugno 1947, laureato in Lettere, è iscritto all’Albo professionale dal 23 gennaio 1973 come pubblicista e dall’11 settembre 1978 come professionista. Ha iniziato l’attività giornalistica con il settimanale La Difesa del Popolo e con il quotidiano Avvenire; assunto al Mattino di Padova, ha sempre lavorato nei giornali del Gruppo Finegil, dedicandosi in particolare, dal 1986, alla politica e alla Regione. Nel 2012 ha pubblicato con Laterza I padroni del Veneto nel quale ha ricostruito vent’anni di intrecci tra politica e affari, che hanno portato, secondo la sua analisi, al “disastro” del “modello Nordest”; il libro ha in qualche modo anticipato quanto le successive inchieste della magistratura hanno accertato. Dal 16 aprile sarà in libreria il suo nuovo libro-inchiesta, “Veneto anno zero”, Laterza Editore.

__________________

Il premio Under 35, intitolato a Claudia Basso, è stato assegnato quest’anno per la sezione “Quotidiani” (1.500 euro) al professionista Davide Tamiello sui portabagagli di Venezia, pubblicato sul Corriere del Veneto, edizione di Venezia e Mestre, il 15 agosto 2014, suddiviso in due articoli (“Sospetto racket dei facchini, indagini sul boom di licenze” e “Centosei gradini di liti e sudore. Un giorno a ‘scalare’ Calatrava”) assegnando il premio con la seguente motivazione: “Dedicato al nuovo fenomeno dei ‘porter’, i portabagagli che si contendono i turisti ai terminal del centro storico di Venezia, un nuovo business costellato anche di scontri e di minacce tra regolari e abusivi, il servizio accompagna a una attenta e documentata analisi del fenomeno, l’accattivante racconto dell’esperienza vissuta da Tamiello di una giornata assieme ai portabagagli fingendosi anch’egli ‘porter’; la variata stesura stilistica dei due articoli rende il servizio, nel suo insieme, un buon esempio di inchiesta corretta ed efficace”.

__________________

Anche grazie alla disponibilità finanziaria derivante dalla mancata assegnazione degli altri due premi, la giuria, dopo un attento esame, ha deciso di assegnare un secondo premio a Rubina Bon, per il servizio sul tragico incidente stradale di trent’anni fa, che costò la vita a sette ragazzi di Varago d Maserada, pubblicato sulla Tribuna di Treviso il 1° ottobre 2014: con il titolo “Trent’anni dopo ancora lacrime”, il servizio si dipana su due intere pagine, articolato su sei pezzi.  Questa la motivazione: “Distribuito con grande equilibrio tra la rievocazione storica, frutto di ricerca d’archivio, e una serie di interviste a molti dei protagonisti di quei giorni lontani, il servizio si connota per il taglio partecipe con il quale la giovane giornalista fa rivivere la tragedia che segnò un paese intero, rendendo immediato, quasi contemporaneo, il peso di un dolore collettivo”.

Le sezioni “Periodici” e “Radio-Televisione” hanno visto due soli partecipanti; quindi la giuria ha ritenuto di non assegnare il premio.

__________________

La Borsa di Studio intitolata a Massimiliano Goattin è stata assegnata alla pubblicista Chiara Spadaro nella cifra da questa indicata di 2.500,00 euro. Titolo del progetto presentato: "Cemento arricchito. Viaggio nel paesaggio veneto, tra resistenze e devastazioni ambientali". Motivazione: "Per l'approccio innovativo e la particolare struttura del reportage, nell'affrontare il difficile tema del rapporto tra ambiente e paesaggio, con lo sviluppo del territorio oggi in Veneto". 

__________________

La terza edizione del Premio “Pino Amadori” (Euro 1.000), rivolto al praticante giornalista che ha ottenuto la migliore votazione all’esame di abilitazione professionale nel corso del 2014 - messo a disposizione dai
familiari del collega scomparso - è stato assegnato a Milena Furini.

__________________

Sono stati quindi consegnati i riconoscimenti ai colleghi con maggiore anzianità d'iscrizione.

Pubblicisti con 30 anni di iscrizione: Adriano Adami (Vr), Paolo Avezzu' (Ro), Mario Baggio (Vi), Alessandro Bianda (Pd), Paola Bonatelli (Vr), Francesco Borga (Ve), Marco Bruzzo (Pd), Silvio Cametti (Vr), Carlo Cinotti (Pd), Arrigo Cipriani (Ve), Gianni Cogato (Vi), Francesco Coppola (Ve), Daniele Cunego (Vr), Luigi Dalla Benetta (Vr), Valerio De Rosso (Tv), Nunzio Raffaele Di Gioia (Ve), Adriano Dotto (Tv), Sergio Dugone (Tv), Nello Dupre' (Tv), Elvira Fantin (Tv), Elena Fiabane (Bl), Fabio Fioravanzi (Pd), Emanuela Furlan (Tv), Luigi Gasparotto (Tv), Graziella Giacomin (Vi), Marco Goldin (Tv), Emanuele Luciani (Vr), Andrea Mantovanelli (Pd), Giampietro Maset (Tv), Giorgio Micaglio (Vr), Roberto Morello (Pd), Egidio Pasuch (Bl), Lino Perini (Ve), Roberto Perini (Ve), Cesare Pivotto (Vi), Corrado Poli (Pd), Cinzia Politi (Vr), Gianni Prataviera (Ve), Fernando Raris (Tv), Sebastiano Rech Morassutti (Bl), Enrico Ricciardi (Ve), Francesca Rocchi (Ve), Francesco Stelluti Scala (Vr), Franco Tanel (Pd), Stefano Tomasoni (Vi), Elisabetta Tosi (Vr), Carla Urban (Vi), Maurizia Veladiano (Vi), Luigino Vesentini (Vr), Luigi Villotta (Ve), Luigino Zanetti (Ro), Lino Zanutto (Tv)

Professionisti in pensione nel corso del 2013: Lorenzo Brunazzo (Pd), Paolo Coltro (Pd), Adriano Favaro (Ve), Gianfranco Filippini (Vr), Massimo Lenza (Ve), Antonio Naspri (Vr), Giovanni Novara (Tv), Umberto Pivatello (Vr).

Professionisti con 50 anni di iscrizione: Renato Bruno Bona (Bl), Gabriele Cescutti (Ve), Franco Giliberto (Ve), Adriano Madaro (Tv), Silvano Mazzolin (Vi), Franco Mognon (Vi), Antonio Pretto (Vi).

Pergamene per il 60 anni di iscrizione all’Albo: Rolando Ferrarese (Ve), Giuseppe Maria Pilo (Ve), Antonio Toniato (Ve), Gianluigi Girardi (Vr).

Sono stati infine consegnati i diplomi ai neoprofessionisti.

Quote Albo 2024

Fino al 31 gennaio 2024
Professionisti e Pubblicisti 120 € [pensionati anzianità (dopo i 67 anni), vecchiaia o invalidità 60 €]
Praticanti e Giornalisti Stranieri 120 €
Iscritti Elenco Speciale 190 €
Autocertificazione Pensionati
Ordine giornalisti del Veneto
- C/C Bancario Crédit Agricole FriulAdria IBAN IT84D0623002045000015123784
- PagoPA (istruzioni)
Dal 1 febbraio più mora e spese

Le testate venete

SCARICA