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GIORNI CHIUSURA UFFICIO:
No all'odio e alla violenza. No alla discriminazione razziale o a quella basata sul credo religioso e sulle attitudini sessuali. Sì ad una informazione corretta e rispettosa della dignità delle persone, libera di dar conto di tutte le opinioni e i punti di vista, ma senza offese gratuite, violenze, intimidazioni e istigazioni all'odio.
L'Ordine dei giornalisti del Veneto aderisce alla campagna #nohatespeech, lanciata dall’Associazione Carta di Roma assieme a European Federation of Journalists e Associazione Articolo 21, alla quale hanno aderito anche l’Ordine nazionale dei Giornalisti, la Federazione Nazionale della Stampa Italiana e il Sindacato dei giornalisti del Veneto.
"Bannare i forsennati del cyber-razzismo, impedire la diffusione dell’odio non è solo un atto di responsabilità civile. È, per chi fa il giornalista, l’adempimento della regole-base della professione, quella che impone a tutti i giornalisti il dovere di restituire la verità sostanziale dei fatti", si legge nel documento diffuso dai promotori dell'iniziativa i quali chiedono un impegno comune:
– AI GIORNALISTI di non restare passivi di fronte ai discorsi d’odio. I discorsi d’odio non sono “opinioni”: trovando il loro fondamento nel razzismo, sono brutali falsificazioni della realtà e contraddicono non solo i principi basilari della convivenza civile, ma tutte le acquisizioni scientifiche. È un dovere professionale confutare le affermazioni razziste, chiarire ai lettori e agli ascoltatori la loro falsità intrinseca.
– AI LETTORI E AGLI ASCOLTATORI di isolare chi esprime discorsi di odio, di non intavolare con loro alcun dialogo, nemmeno attraverso risposte indignate, e di evitare qualunque atto che possa anche parzialmente legittimarli come soggetti di un confronto. I lettori e gli ascoltatori sono invitati a segnalare alle redazioni i discorsi d’odio perché possano essere cancellati e perché i loro autori vengano privati della possibilità di nuocere e, quando è previsto dall’ordinamento dello Stato, denunciati all’autorità giudiziaria.
– ALLE TESTATE GIORNALISTICHE italiane ed europee e ai loro editori di attuare delle procedure di moderazione che consentano di sopprimere tempestivamente i commenti d’odio e di bannare i loro autori.
– AI PROPRIETARI E AGLI AMMINISTRATORI DEI SOCIAL NETWORK di adottare procedure semplificate per sostenere le redazioni giornalistiche e gli utenti nel segnalare i discorsi d’odio ed escludere i loro autori dalla comunità della rete.
I colleghi che condividono la campagna #nohatespeech, possono firmare la petizione al link
https://www.change.org/p/nohatespeech-giornalisti-e-lettori-contro-i-discorsi-d-odio
Le raccomandazioni dell'Ordine dei Giornalisti
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