Praticanti, l’Odg nazionale cancella l’obbligo di formazione per l’esame professionale
14/11/2019
Per sostenere l’esame di idoneità professionale la partecipazione a tutti i corsi propedeutici (frontali e online) è facoltativa e non più obbligatoria. Lo ha deciso il Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti nella seduta dello scorso 17 ottobre, ratificando la precedente delibera del Comitato esecutivo.
L’obbligo – ricorda l’Ordine in una nota – era stato introdotto nel 2005 per tutti i praticanti e dal 2013, con modalità in parte diverse, valeva anche per i giornalisti pubblicisti nell’ambito del percorso previsto dall’istituto del cosiddetto “ricongiungimento“. All’origine del provvedimento, la volontà di limitare i costi di partecipazione all’esame di idoneità a carico dei colleghi praticanti in un momento di grave sofferenza per la categoria. A partire dalla prossima sessione d’esame (132/a, prova scritta 28 aprile 2020) non occorrerà quindi documentare la frequenza obbligatoria ai corsi di formazione o di preparazione teorica anche “a distanza”, della durata minima di 45 ore, promossi dal Consiglio nazionale, dai Consigli regionali dell’Ordine o effettuati in sede aziendale (purché riconosciuti dall’Ordine dei giornalisti).
Il Consiglio regionale dell’Ordine dei giornalisti del Veneto ha formalizzato il proprio dissenso in merito a tale decisione, ritenendo che la formazione dei praticanti dovrebbe essere potenziata, in una fase in cui gran parte dei colleghi praticanti operano al di fuori delle redazioni e con sempre più ridotte occasioni di scambio e confronto con i professionisti più esperti. L’Ordine del Veneto proseguirà nell’organizzazione i corsi di formazione per praticanti giornalisti attraverso la Scuola Buzzati, diretta da Orazio Carrubba, invitando i colleghi alla frequenza, anche per poter giungere all’appuntamento con l’esame di abilitazione professionale con la migliore preparazione possibile.