Ti trovi qui

Home > News > Approvato il bilancio dell'Ordine Veneto. Il presidente Amadori: ”Giornalisti uniti per uscire dalla crisi”

Approvato il bilancio dell'Ordine Veneto. Il presidente Amadori: ”Giornalisti uniti per uscire dalla crisi”

Venerdì 26 Marzo 2021

Per uscire dalla crisi, i giornalisti devono restare uniti e condurre assieme la battaglia per la qualità dell'informazione. È l'appello lanciato dal presidente dell'Ordine dei giornalisti del Veneto, Gianluca Amadori, nel corso dell'assemblea annuale per l'approvazione del bilancio, svoltasi in videoconferenza oggi, 25 marzo, a causa dell'attuale situazione di emergenza Covid.

 

Il presidente ha ricordato che il 2020 è stato un anno difficile per tutti sul fronte delle condizioni di lavoro, così come quello economico, e ha invitato i giornalisti ad assumersi la responsabilità di guidare la fase di epocali trasformazioni del mondo dell'informazione conseguenti alla rivoluzione digitale. "In un mondo in cui chiunque può comunicare e il giornalista ha perso il monopolio delle notizie, la strada da seguire non può essere che quella dell'incremento della qualità: delle inchieste, degli approfondimenti, della precisione. Soltanto così il nostro lavoro sarà insostituibile e svolgerà appieno il proprio ruolo, oggi che esistono già software di intelligenza artificiale in grado di occuparsi di alcune attività di base e dunque di essere impiegati al posto di redattori in carne ed ossa. Spetta ai giovani prendere in mano questa sfida, con la consapevolezza dell'importanza del ruolo del giornalismo per la difesa dei diritti dei più deboli, rafforzando autonomia e indipendenza". Relazione

 

Il bilancio è stato illustrato dal tesoriere, Giovanni D'Alessio. Il bilancio 2020 chiude con un avanzo d’esercizio di 16.180, con una flessione delle quote che da 328.366 euro è scesa a 314.037 a causa del minor numero di iscritti.

Sui conti hanno pesato per oltre 4.000 euro, le spese postali di notifica dei provvedimenti amministrativi e dei procedimenti disciplinari per inadempienti alla formazione a causa dei troppi colleghi senza pec.

Oltre alla continua diminuzione di iscritti totali, da 4.805 del 2014 a 4.393 al 31 dicembre 2020, sulla previsione 2021, pesa il dimezzamento della quota per tutti i pensionati con più di 67 anni. La minore entrata è stimata in una forbice tra i 18.585 e i 20.475 euro.

Per quel che riguarda le quote, la stima è di incassare 295mila euro per arrivare al pareggio a quota 426.500. Relazione

I due bilanci sono stati approvati con un astenuto dall’assemblea dopo la relazione della presidente del Collegio dei revisori dei conti, Sara Salin. Relazione

La presidente del Consiglio territoriale di disciplina Maria Fiorenza Coppari ha relazionato sull’attività svolta nel 2020. Proseguita senza interruzioni nonostante i problemi legati dell’emergenza Covid. La possibilità di riunirsi ed effettuare anche le audizioni da remoto ha permesso di evitarne la paralisi. Nella sua relazione la presidente Coppari ha presentato fra gli altri i dati relativi ai procedimenti disciplinari ordinari e inerenti all’obbligo di formazione, ponendo un particolare accento non solo sulle violazioni sanzionate (10 avvertimenti, 8 censure, 1 radiazione), ma anche sulle 66 archiviazioni e non doversi procedere che rappresentano quasi la metà delle decisioni adottate per le 116 istruttorie concluse nel 2020. Dal dato emerge la correttezza dell’operato di molti giornalisti la cui attività è stata oggetto di esposti. La presidente ha sottolineato anche l’esigenza di iniziative che aiutino i giornalisti a non vivere la deontologia come un corpo estraneo alla professione, ma a calarla nella loro attività quotidiana. 

Relazione

 

Tesi all’unità della categoria anche gli interventi di Massimo Zennaro, del consiglio di amministrazione dell’Inpgi, di Tiziana Bolognani, fiduciaria Casagit del Veneto, e Monica Andolfatto segretaria veneta della Fnsi. Per Zennaro, l’Inpgi “è centrale nella vita del giornalista”. Le casse dell’ente sono in sofferenza: a fronte di 24 milioni di euro derivati dai contribuiti versati da parte di chi è in attività (sono 10mila), 36 milioni di euro sono impegnati a favore dei pensionati (15mila). Morale: “L’Inpgi non può reggere a lungo”. E considerando che “è follia” in questo momento, chiedere ad un ente privato di chiudere l’esercizio in pareggio, è altrettanto vero che la soluzione non è quella di accasarsi in Inps “come molti prospettano, anche di parte politica”. Per Zennaro l’unica soluzione possibile è quella di allargare la base dei contributori, rivolgendosi alle figure dei comunicatori e a tutti coloro che svolgono un lavoro cosiddetto contiguo al giornalismo tradizionale. Ipotesi finora stoppata a seguito dell’alternarsi della maggioranza di governo e alla caduta dell’esecutivo Conte 2. Ora, però, la trattativa è ripresa con un incontro con Orlando neo Ministro del Lavoro, con la prospettiva di giungere ad una definizione certa entro il 30 giugno prossimo “termine indicato per evitare il commissariamento”.

 

Altra prospettiva dal punto di vista Casagit. La fiduciaria del Veneto, Tiziana Bolognani, ha ricordato i passi fatti dall’ente per continuare a garantire la mission originale, quella di avere un ruolo sociale garantendo le prestazioni a tutti gli iscritti. Fondamentale è il passaggio da associazione non riconosciuta a società di mutuo soccorso “al punto da rendere Casagit attrattiva per altre categorie professionali”. È già attivo il servizio “My doctor” che mette a disposizione specialisti anche tramite video consulto.

Ordine, Inpgi, Casagit e ovviamente il sindacato. “Le battaglie si fanno con la certezza di vincerle” ha commentato Monica Andolfatto, segretaria del Sindacato di giornalisti del Veneto, a patto “che ci sia un esercito che condivida i valori”. Un evidente invito all’unità di tutti i giornalisti. Ricordando l’impegno del sindacato all’utilizzo delle quote di iscrizione (“non è un salasso”) che si tramutano in servizi a sostegno dei colleghi “con spirito solidaristico”, la segretaria a rispedito al mittente il pensiero predominante di una parte della maggioranza di Governo secondo il quale il giornalismo è il male peggiore che affligge la società, ha ricordato che, nonostante la crisi strutturale che colpisce il Paese nel suo complesso, “qualche buona notizia arriva per noi giornalisti”. È di questi giorni l’accordo raggiunto tra editori e Google per il pagamento, da parte del colosso web, delle notizie di qualità. Inoltre si attende che l’Italia recepisca la direttiva europea sul diritto d’autore, strumento cardine “contro scippo del lavoro di qualità”. Sta suonando un campanello d’allarme, ha avvertito Andolfatto” visto che è sempre più insistente l’ipotesi di una applicazione differenziata del contratto di lavoro, tra chi è impegnato al desk e chi sul campo. “Giornalismo è sempre giornalismo” ha ammonito la segretaria.

 

In chiusura sono stati annunciati i riconoscimenti attribuiti ogni anno dall'Ordine dei giornalisti del Veneto:

 

PREMIO ALLA CARRIERA A FERRUCCIO GARD

Ironia, sarcasmo, fiuto per la notizia. Lo hanno definito giornalista di  “marciapiede”, lo Sherlock Holmes del video per quel suo copricapo simbolo inconfondibile del britannico investigatore deduttivo. Ferruccio Gard, classe 1940, per decenni è stato volto della Rai diventando personaggio quando nel 1970, è entrato a fare parte di 90. Minuto, componente di quei “magnifici 7”, insieme a Carino, Giannini, Bubba, Vasino, Castellotti, Necco, schierati sul “campo” dai tre coach Valenti, Barendson, Pascucci. Uno squadrone d’attacco nel quale Ferruccio si è contraddistinto per serietà, professionalità senza dimenticare battute sagaci, taglienti, divertenti tese a smitizzare quel gioco del calcio dove stava crescendo la “puzza sotto il naso”. Amante del pallone, è stato cantore dello scudetto vinto dall’Hellas Verona di Bagnoli, dov’era di casa, portato in trionfo al fischio finale dell’ultima gara di quel mitico campionato. Una passione che Gard ha tenuto sempre viva, diventando lui stesso mister della squadra di calcio dei giornalisti del Veneto, tornando, poco tempo fa, sul piccolo schermo come commentatore, dalla tribuna per Quelli che il calcio...

Per quarant’anni di onorato servizio come inviato delle tre reti Rai, la sua immagine ha accompagnato il telespettatore in molti avvenimenti di cronaca, politica, sociale e, ovviamente, sport. Piemontese di nascita, veneto di adozione, ha saputo coniugare la curiosità del giornalista con il disincanto dell’osservatore critico ma nello stesso tempo partecipato a quanto era chiamato a commentare. Per strada dava il meglio della professione, incontrando a Lorenzago Papa Wojtyla durante le sue vacanze nel Bellunese, sempre con il microfono acceso per cogliere le picconate dell’allora presidente della Repubblica Francesco Cossiga per divulgare la saggezza verace di Pertini.

Giornalismo, pallone e pennello. Tre “amori” sempre coltivati al punto di esserne antesignano. Come nel caso della OPART che, appena sbarcata in Italia ha visto in lui un importante estimatore e protagonista. Affascinato da questa arte neo costruttiva, programmata, cinetica e optical, Gard ha partecipato a sette Biennali di Venezia, a molte Quadriennali di Roma e ad altre rassegne internazionali. Passione che continua a coltivare. 

 

 

 

PREMIO “CLAUDIA BASSO – UNDER 35”

La giuria ha deciso di assegnare il premio di 1500 euro alla collega pubblicista veronese Selene Vicenzi per i servizi, con video testimonianze, realizzati per la testata "Veronasera" durante il periodo di "lockdown", attraverso i quali, con un approccio originale, è stata data voce a giovani di tutto il mondo,  da Dubai a Panama, da Londra a Beirut, per raccontare la quarantena, capire come stessero vivendo la situazione nel loro Paese, quali fossero le regole da seguire e conoscere i loro stati d'animo. Un modo per forzare l'isolamento, analizzare i diversi modi di vivere ed affrontare l'imprevista difficoltà e far sentire la gente più vicina in un momento difficile.

La giuria ha inoltre deciso di segnalare il servizio realizzato dalla collega professionista veneziana Benedetta Leardini, apparso su I-D Vice.com dal titolo "Perché dobbiamo continuare a parlare delle proteste in Polonia", focalizzato sulle proteste iniziate nell'ottobre dello scorso anno contro una decisione del Tribunale costituzionale che ha limitato per le donne la possibilità di ricorrere all'aborto: un servizio completo e accurato che ha dato voce ai protagonisti della protesta su tematiche inerenti i diritti civili.

 

 

BORSA DI STUDIO “MASSIMILIANO GOATTIN”

La giuria ha deciso di dichiarare vincitore Cristiano Pellizzaro, pubblicista, nato il 29/04/1987 a San Donà di Piave, e di attribuire la somma di 1.000,00 (mille) euro a parziale copertura delle spese complessivamente indicate nel relativo progetto.

Titolo del progetto presentato: "Veneto Orientale Informazione – Educazione al giornalismo".

Motivazione: Il progetto “Veneto Orientale Informazione – Educazione al giornalismo”, rivolto agli studenti delle scuole superiori e realizzato attraverso la creazione di un telegiornale web, si propone di avvicinare i giovani, non soltanto all’esperienza del prodotto giornalistico, ma anche alla partecipazione attiva di contenuti informativi rispettosi della deontologia.

La Giuria ha inoltre deciso di assegnare una menzione al progetto “Viaggiarte – Veneto” di Isotta Esposito, pubblicista, nata il 16/04/1990 a Venezia, dedicato alla realizzazione di reportage sulle bellezze del Veneto, offrendo «informazioni utili agli appassionati di viaggi, che durante la pandemia hanno “sofferto” la mancanza della valigia sempre pronta».

 

 

 

PREMIO “PINO AMADORI”

Premiato il praticante che nel corso del 2020 ha ottenuto il miglior voto nella prova d’esame di abilitazione professionale: si tratta del collega veronese Ernesto Kieffer, classe ’75, pubblicista dal 2002 e diventato professionista dal 26/11/2020.

 

 

PERGAMENE 60 ANNI DI ISCRIZIONE (a tre pubblicisti).

Gianluigi Ceruti (Rovigo)

Maria Vittoria Caruso Alfonsi (Verona)

Giorgio Tinazzi (Padova)

 

 

PROFESSIONISTI 50 ANNI DI ISCRIZIONE

Riccardo Calzeroni (Firenze)

Gianfranco Candiollo (Vicenza)

 

 

PUBBLICISTI 50 ANNI DI ISCRIZIONE

Gianfranco Baggio (Bassano del Grappa -VI)

Giuseppe Da Frè (Sarmede - TV)

Giannino Dian (Taglio di Po - RO)

Giorgio Naccari (Venezia)

Aldo Navarro (Legnago – VR)

Loris Albino Santomaso (Rivamonte Agordino – BL)

 

 

 

PROFESSIONISTI 40 ANNI DI ISCRIZIONE

Giampietro Beltotto (Padova)

Stefano Edel (Padova)

Giuseppe Gioia (Mestre)

Andrea Panozzo (Verona)

 

 

 

PUBBLICISTI 40 ANNI DI ISCRIZIONE

Giuseppe De Lucia Lumeno (Verona)

Luisa Fernando (Treviso)

Quote Albo 2024

Fino al 31 gennaio 2024
Professionisti e Pubblicisti 120 € [pensionati anzianità (dopo i 67 anni), vecchiaia o invalidità 60 €]
Praticanti e Giornalisti Stranieri 120 €
Iscritti Elenco Speciale 190 €
Autocertificazione Pensionati
Ordine giornalisti del Veneto
- C/C Bancario Crédit Agricole FriulAdria IBAN IT84D0623002045000015123784
- PagoPA (istruzioni)
Dal 1 febbraio più mora e spese

Le testate venete

SCARICA