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La giornata mondiale della libertà di stampa

Mercoledì 03 Maggio 2023

Il giornalismo non è un crimine. Venezia accoglie i giornalisti nella Giornata mondiale della libertà di stampa. Il flash mob sul Ponte di Rialto ha catturato l’attenzione di residenti e turisti solidali con le ragioni della manifestazione. In campo San Bartolomio le voci del Sindacato, dell’Ordine e di Articolo 21 per rivendicare il dovere di cronaca e il diritto di essere informati in maniera professionale e accurata e per far capire che l’informazione indipendente e autonoma è da preservare e tutelare come bene comune, patrimonio di tutti, presidio irrinunciabile per la tenuta democratica della società.

Giuseppe Giulietti, fondatore di Articolo21 ed ex presidente della Fnsi ha ricordato i colleghi arrestati per aver fatto il loro dovere: in Iran, in Afghanistan, in Turchia; ma anche in Europa, Julian Assange in carcere in Gran Bretagna, Pablo Gonzàles in prigione in Polonia e poi Evan Gershkovich detenuto in Russia come Ivam Safronov, Katsiaryna Andreeva in cella in Bielorussa, Vladislav Yesypenko nella Crimea occupata. E ancora in Italia i colleghi sotto scorta per le inchieste contro la criminalità organizzata o l’estremismo di destra, quelli minacciati, quelli intimiditi. Tra i bavagli più odiosi, insieme alle querele temerarie, la legge sulla presunzione di innocenza, quello del precariato selvaggio che toglie dignità e libertà ai giornalisti, ha proseguito Monica Andolfatto, segretaria di Sindacato Giornalisti Veneto, puntando il dito anche contro le conferenze stampa con divieto di fare domande o con insulti se le domande sono sgradite come ha fatto il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, con un collega di Report. Fra i tanti presenti anche consiglieri comunali di Venezia di maggioranza e minoranza. Per l'Ordine erano presenti il vicepresidente Matteo Guarda, che ha segnalato l'urgenza che siano adottati il tariffario sull'equo compenso giornalistico di cui alla legge 233 del 2012 e la riforma dell'accesso alla professione giornalistica che fa capo a una legge che quest'anno ha 60 anni e che necessita di un tagliando; la segretaria Francesca Mazzolache ha letto la lettera di vicinanza che Luca Zaia, presidente del Veneto, ha voluto indirizzare ai giornalisti: “l’informazione libera e verificata, oltre ad assumere il ruolo di diga con la quale arginare le fake news, è un patrimonio comune a noi tutti». Infine il consigliere Lino De Marchi. Il momento clou con lo striscione srotolato dal Ponte di Rialto e la scritta “Il giornalismo non è un crimine” e quello con la scritta “La Nuova e Il Gazzettino devono rimanere a Venezia” contro la decisione degli editori di smantellare le storiche redazioni dei due quotidiani.

Il tutto nella giornata in cui un quotidiano locale ha riportato l'arringa di un avvocato, che sui fatti di Eraclea ha adombrato che i riferimenti alla mafia siano frutto di un teorema di giornalisti: un ulteriore attacco alla libertà di stampa, che l'Ordine respinge con sdegno.  

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