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Assegnato il Premio Giorgio Lago Juniores

Mercoledì 17 Maggio 2023

Il Premio Giorgio Lago Juniores – Nuovi talenti del giornalismo, promosso dall’Associazione Amici di Giorgio Lago in collaborazione con Centro Studi Regionali Giorgio Lago, Comune di Treviso e Banca Prealpi SanBiagio, con il patrocinio di Regione Veneto, Provincia di Treviso, Comune di Castelfranco Veneto, Università degli Studi di Padova, Ordine dei Giornalisti del Veneto  e  Rotary Club Treviso e il sostegno del main sponsor Tao Technologies, ha incoronato oggi, mercoledì 17 maggio al Teatro Comunale Mario Del Monaco di Treviso, i vincitrici dell’edizione 2023, autori dei tre migliori articoli giornalistici sul tema “Raccontare la guerra, una nuova arma accanto a quelle tradizionali “.

Sul gradino più alto è salita anche quest’anno una ragazza padovana, Anna Ziron dell’Istituto Cattaneo – Mattei di Conselve (Padova) con il suo “Reportage narrativo di guerra”, secondo classificato invece un giovane trevigiano, Andrea Potossi del Liceo Duca degli Abruzzi di Treviso con “Narrazioni, social e verità”, e terza Gaia Salvador del Liceo La Salle International Campus- Istituti Paritari Filippin di Pieve del Grappa (Treviso) con “Più rumore fai, più invisibile ti fanno diventare”.

“Ospitare in un luogo simbolo della cultura trevigiana il Premio Giorgio Lago Juniores rappresenta per noi un vero motivo d’orgoglio”, le parole del sindaco Mario Conte. “Il ricordo di una grande figura del giornalismo veneto come Giorgio Lago, che ha raccontato il territorio con straordinario occhio critico, conoscenza e sensibilità fuori dal comune, diventa così un’opportunità per tanti ragazzi che, su temi di grande rilievo, hanno la possibilità dimostrare il proprio talento e la propria capacità di leggere gli eventi che caratterizzano e segnano l’attualità, traducendoli in articoli giornalistici.  Un plauso va all’Associazione Amici di Giorgio Lago, che ancora una volta ha voluto puntare sulla valorizzazione e sulla voglia di raccontare e sperimentare degli studenti. Anche grazie a questa iniziativa, molti di loro potranno coltivare una passione, quella per il giornalismo, trasformandola in un lavoro mai così importante come in questo periodo storico in cui la notizia, il racconto e l’approfondimento rappresentano una sentinella di cultura, di informazione, di civiltà”

La premiazione e la consegna delle tre borse di studio da utilizzare per sostenere gli studi universitari, un riconoscimento che rispetta la vocazione formativa dell’Associazione e del Premio, sono state precedute dalla conversazione sul palco tra l’inviato del TG2 Rai Andrea Romoli e il giornalista Sergio Frigo che, prendendo spunto dall’attenzione che Giorgio Lago ha dedicato all’informazione in tempo di guerra, si sono confrontati sul ruolo della stampa, riflettendo sulla fondamentale funzione delle notizie nella definizione dell’opinione pubblica e nella creazione di un sentire comune. Hanno constatato come la narrazione sia diventata selettiva, riservando grandi spazi ad alcuni conflitti, come quello in Ucraina, e ignorandone altri non meno sanguinosi, come quelli in Medio Oriente e in Africa.

Davanti ad una platea di studenti (una rappresentanza dei 20 istituiti veneti che hanno partecipato all’edizione 2023), Andrea Romoli, goriziano d’origine e veterano delle missioni in Afghanistan, Iraq, Bosnia, Libano e Kosovo, invito Rai nei più importanti scenari di conflitto degli ultimi anni, ha sottolineato come i più giovani debbano diventare protagonisti della vita civile da subito, con consapevolezza e coraggio. Senza trascurare mai la conoscenza e l’approfondimento: “La guerra ha dei tecnicismi, si deve studiare e conoscere per comprenderla e raccontarla. Nella consapevolezza che l’informazione è uno strumento di guerra”.

I tre vincitori sono stati selezionati dalla giuria del Premio, composta da personalità di eccezionale valore, grandi firme del giornalismo italiano e veneto ad esponenti del mondo accademico: Marco Almagisti, direttore del Centro Studi Regionali Giorgio Lago dell’Università di Padova, Fabrizio Brancoli, direttore dei quotidiani Gruppo Gedi del Veneto, Sergio Frigo, giornalista e scrittore, Francesco Jori, giornalista e scrittore, Giuliano Gargano, presidente dell’Ordine dei Giornalisti del Veneto, Danilo Guerretta, direttore Tg Veneto News, Massimo Mamoli, direttore de L’Arena, Roberto Papetti, direttore de Il Gazzettino, Edoardo Pittalis, giornalista e scrittore, Alessandro Russello, direttore de Il Corriere del Veneto, Marino Smiderle, direttore de Il Giornale di Vicenza, e Giovanni Stefani, caporedattore del TGR Veneto di Rai 3. I giurati hanno espresso soddisfazione per l’impegno dei ragazzi, apprezzamento per il lavoro dei loro insegnanti e l’ augurio che sappiano approfondire e rafforzare le loro competenze, perdendo spunto dal concorso per continuare ad investire in formazione.

La prima classificata Anna Ziron, autrice di “Reportage narrativo di guerra”, prende spunto da quattro narrazioni riferite ad altrettanti luoghi di guerra, non teatri di combattimento ma condizioni di civili, e pone in evidenza, con grande forza sia di scrittura che di contenuti, il pesantissimo vincolo di ogni guerra: l’impossibilità, fisica e psicologica, di scappare. Perché alla coercizione pervasiva di qualsiasi conflitto, la natura umana oppone un’istintiva quanto tenace volontà di resistenza, in nome di un’umanità che prevale sulla logica dello scontro e che, in tal senso, rappresenta la lezione più alta di ogni guerra, anche la più disastrosa.

Andrea Potossi, secondo classificato con "Narrazioni, social e verità”, mette lucidamente l’accento sulla nuova quanto micidiale forma di guerra proposta dal conflitto in Ucraina: quella per immagini. Analizza l’impatto devastante dello strumento dei social applicato al racconto di guerra, che fa leva sull’ideologia e sulle emozioni e finisce per rimuovere totalmente la dimensione dell’analisi oggettiva e della ragione, eliminando ogni mediazione informativa.

Dal canto suo Gaia Salvador, terza classificata con "Piu rumore fai, più invisibile ti fanno diventare", analizza gli effetti collaterali delle guerre, come l’impiego di metalli pesanti, con particolare riferimento all’uranio radioattivo, che non si limita agli scenari di guerra veri e propri, ma si estende anche alle missioni di pace,  e denuncia l’influsso negativo che l’overdose di informazioni provoca sull’opinione pubblica, negandole la possibilità di metabolizzare gli eventi.

“Prosegue la collaborazione e il sostegno ad un’iniziativa che stimola le nuove generazioni a riflettere su temi giornalistici d’attualità, senza dimenticare il valore e il legame con i territori di appartenenza”, ha commentato Francesco Piccin, Capoarea di Banca Prealpi SanBiagio. “Tutte le guerre hanno infatti conseguenze a livello locale, lo abbiamo visto in modo particolare lo scorso anno. Approfondire i fatti, analizzare gli scenari e i contesti, valutare le fonti per restituire una visione obiettiva di quanto accaduto. Sono questi i punti fermi di un Premio che punta sull’educazione e sul coinvolgimento dei giovani, chiamandoli a portare il loro punto di vista. Ma sono anche i punti fermi delle attività formative che il nostro Istituto di Credito Cooperativo sostiene concretamente, ogni anno, destinando una parte importante del proprio utile a beneficenza”.

Della stessa opinione Fabio Fontana, fondatore e Ceo di Tao Technologies che sottolinea quanto sia importante l’integrità quando si riporta una notizia “Da ricercatore ed innovatore in ambito medico, ho visto e vissuto sulla mia pelle la differenza tra la notizia spiccia, data di fretta, con superficialità e vero giornalismo. Nel corso del tempo e con le pubblicazioni delle ricerche scientifiche curate da diverse università ho avuto modo di confrontarmi con molti giornalisti in Italia, negli Stati Uniti e in Giappone. Il giornalismo una professione da coltivare e quale modo migliore se non cominciare dai giovani talenti?” – conclude - “Un premio intitolato a  Giorgio Lago, che coltiva la sua memoria e porta avanti i suoi ideali, coinvolgendo i giovani e stimolandoli a cercare di emularlo, è un’iniziativa di grande valore. Mi sento onorato di poter sponsorizzare questa iniziativa.”

Con l’occasione, Francesco e Paolo Chiavacci Lago, figli di Giorgio e rispettivamente vicepresidente e segretario dell’Associazione Amici di Giorgio Lago, hanno annunciato il tema della prossima edizione 2024: “Le mafie a Nordest”, suggerendo l’analisi di come siano cambiate le organizzazioni criminali, come abbiano permeato il territorio e come politica e istituzioni ne affrontino la proliferazione.

“Nostro padre è sempre stato un osservatore attento dei fenomeni che attraversavano i nostri territori – dichiarano Francesco e Paolo, in rappresentanza dell’Associazione – e ha saputo interpretare prima di altri i segnali di infiltrazioni criminali nel ricco Nordest. Gli eventi degli ultimi anni rendono necessario tornare a riflettere su un tema che tocca così da vicino le nostre vite e che, invece, sentiamo sempre lontano, legato e geografie lontane”.

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