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Giornalisti contro ogni discriminazione

Lunedì 07 Ottobre 2019

Informazione essenziale contro ogni discriminazione

Il Consiglio regionale dell'Ordine dei giornalisti del Veneto richiama i colleghi a prestare particolare attenzione nella titolazione dei servizi giornalistici, evitando riferimenti non essenziali ad etnia e religione o a preferenze sessuali, per evitare il rischio che tali elementi possano  alimentare atteggiamenti discriminatori.

Nel riferire di un arresto per droga, ad esempio, capita non di rado, che nel titolo venga riportata la nazionalità dell'arrestato, se diversa da quella italiana, mentre se l'arrestato è un italiano nel titolo non viene indicato alcun riferimento relativo alla provenienza dell'indagato: ciò significa, con tutta evidenza, che la nazionalità, l'elemento etnico, non sono elementi essenziali, e non vi è alcuna ragione di sottolinearli con particolare evidenza, in quanto la notizia è costituita dall'avvenuto arresto per droga, non dalla nazionalità del presunto reo. Ovviamente vi sono eccezioni: ad esempio, nel caso di un'operazione contro la mafia nigeriana o cinese, la provenienza  degli indagati è parte essenziale della notizia.

Le "Regole deontologiche relative al trattamento dei dati personali nell’esercizio dell’attività giornalistica", parte integrante del Testo unico dei doveri del giornalista, stabiliscono che il diritto di cronaca è di norma prevalente sul diritto alla riservatezza dei cittadini nel caso di fatti di interesse pubblico, con il limite dell'essenzialità dell'informazione. 
"La divulgazione di notizie di rilevante interesse pubblico o sociale non contrasta con il rispetto della sfera privata quando l´informazione, anche dettagliata, sia indispensabile in ragione dell'originalità del fatto o della relativa descrizione dei modi particolari in cui e’ avvenuto, nonché della qualificazione dei protagonisti", recita l'articolo 6.

L'articolo 5 inoltre stabilisce che nel raccogliere categorie particolari di dati (cioè “dati atti a rivelare origine razziale ed etnica, convinzioni religiose, filosofiche o di altro genere, opinioni politiche, adesioni a partiti, sindacati, associazioni o organizzazioni a carattere religioso, filosofico, politico o sindacale, nonché dati genetici, biometrici intesi a identificare in modo univoco una persona fisica e dati atti a rivelare le condizioni di salute e la sfera sessuale"), il giornalista garantisce il diritto all'informazione su fatti di interesse pubblico, nel rispetto dell'essenzialità dell’informazione, evitando riferimenti a congiunti o ad altri soggetti non interessati ai fatti".

Il mancato rispetto delle regole deontologiche può comportare l’apertura di un procedimento disciplinare a carico dei giornalisti responsabili mentre i servizi giornalistici apertamente discriminatori rischiano di creare problemi anche in sede giudiziaria penale nonché di essere oggetto di cause civili per risarcimento danni.

 

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