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Uffici Stampa, gli esiti del monitoraggio dell’Ordine dei Giornalisti del Veneto

Lunedì 11 Novembre 2019

L’Ordine dei Giornalisti del Veneto, in collaborazione con il Sindacato dei Giornalisti del Veneto, ha condotto nei mesi scorsi un monitoraggio sugli Uffici Stampa. Per la prima volta il quesito è stato esteso, oltre che agli enti pubblici - dove l’attività di informazione e comunicazione è regolata da una legge, la 150 del 2000 – anche a quelli privati: associazioni degli industriali, dei commercianti, dell’artigianato, dell’agricoltura, sindacati, cioè tutte quelle realtà che hanno quotidiani rapporti con il mondo dell’informazione.

«Il monitoraggio – spiega Giuliano Gargano, consigliere dell’Ordine con delega agli uffici stampa - ha coinvolto 775 enti tra pubblici e privati. Le risposte arrivate all'Ordine sono state 154 (quasi il 20%): 34 da enti non pubblici e 120 da enti pubblici. Un numero non grandissimo, ma che ci ha comunque permesso di tracciare una prima panoramica».
In generale gli enti con ufficio stampa sono 1 su 3 (46 su 154, il 30%). Negli enti privati, che non hanno l'obbligo di applicare la legge 150/2000, la percentuale di uffici stampa composta da giornalisti è del 95%. Buona la percentuale (questa sì obbligatoria) di chi versa i contributi previdenziali all'Inpgi (79%). L'80% degli incarichi è di tipo libero-professionale, i dipendenti sono solo il 20%. Il compenso medio annuo è di 22.660 euro.
Nella Pubblica Amministrazione, solo il 21,66% di chi ha risposto al monitoraggio ha l'ufficio stampa. Quasi la metà invece ha l'Ufficio Relazioni col Pubblico (46%) e il 5% ha il portavoce. Negli enti pubblici è più alta la percentuale di lavoratori dipendenti (76,92%). Il compenso medio degli addetti stampa è di euro 24.395 (ma per i dipendenti è di € 28.362), quello dei portavoce di 46.000 euro. Il compenso medio per i liberi professionisti è più basso, pari a € 17.850.
«Molti Comuni piccoli – aggiunge Gargano - nel rispondere al questionario, hanno segnalato la difficoltà a sostenere i costi per un ufficio stampa: ma è un servizio che può essere offerto in convenzione con altri Comuni, come già succede spesso per la Polizia Municipali o gli Uffici Tecnici. L’Ordine è a disposizione delle amministrazioni locali per tutte le delucidazioni».
Solo marginalmente come esito del monitoraggio, ma sempre più spesso nel lavoro di vigilanza quotidiana, è emerso un altro dato: «L’incarico di addetto stampa viene messo in gara con la procedura offerta dal codice degli appalti, ed è premiante l’offerta al massimo ribasso. Come Ordine riteniamo che non si possa equiparare questo incarico – che può essere svolto solo da persone iscritte ad un Albo Professionale – ad un appalto per l’offerta di beni, come potrebbe essere la fornitura di carta».
«L’esito di questo monitoraggio offre molteplici spunti», aggiunge in conclusione il presidente dell’Ordine dei Giornalisti del Veneto Gianluca Amadori. «In totale, il compenso medio per i giornalisti che non lavorano in redazione è di 24.164 €/anno, ma ci sono molte disparità. Ci sono margini di crescita nelle risposte, soprattutto da parte dei comuni capoluoghi di provincia, dell’Università, delle Aziende Sanitarie e della Regione Veneto: a breve ricontatteremo questi enti, sicuri di una loro maggiore collaborazione, per avere un quadro più preciso».

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